Il sito-web della teoria marxista-leninista
Organo teorico della Scuola Rossa

Teoria

Da "In cammino" di Lenin ai giorni nostri

di Manuel Santoro

Tattica e partito. Scienza, teoria e strumento della scienza. Il partito appunto. In questa fase storica in cui la lotta di classe rimane accesa ed in crescendo nei Paesi con un elevato grado di sviluppo, di un capitalismo in putrefazione e, contemporaneamente, con una mancanza cronica di punti di riferimento partitici per un movimento operaio o del lavoro salariato molto rinsecchito nella sua coscienza e abnegazione, lo scritto di Lenin, che qui riporto, può essere di spunto, contestualizzandolo, della lunga via che ci attende. Nulla si ripete e le forme di lotta devono essere naturalmente contestualizzate e tatticamente validate. Anche per noi. Il socialismo è la prima fase della società senza classi, del comunismo compiuto, ed è compito di tutte e tutti, dei nostri militanti, conquistare gli strumenti teorici, politici ed organizzativi per poter contribuire al grande lavoro che ci aspetta. La lotta di classe è reale. Donne e uomini militanti uniti in questa lotta.

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Il sindacato, strumento del partito per la lotta economica

di Manuel Santoro

Il partito socialista, marxista-leninista, ovvero lo strumento della strategia, della teoria marxista, non può e non deve essere scisso dalla scienza. Il socialismo scientifico è scienza e il partito è lo strumento che lo esalta, lo incanala, lo concentra nell’azione pratica. Il revisionismo ha sempre cercato di distaccare la teoria marxista dalla teoria del partito; ha sempre cercato di dividere in sottoinsiemi a intersezione nulla la scienza dallo strumento.

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Marx, Lenin e alcuni aspetti della Comune di Parigi

di Manuel Santoro

’La Comune – scrisse Marx – non doveva essere un organismo parlamentare, ma di lavoro, esecutivo e legislativo allo stesso tempo. Invece di decidere una volta ogni tre o sei anni quale membro della classe dominante dovesse rappresentare e opprimere il popolo nel Parlamento, il suffragio universale doveva servire al popolo costituito in comuni così come il suffragio individuale serve a ogni altro imprenditore privato per cercare gli operai e gli organizzatori della sua azienda’. Questa mirabile critica al parlamentarismo, fatta nel 1871, appartiene oggi anch’essa, grazie al dominio del socialsciovinismo e dell’opportunismo, alle parole dimenticate del marxismo”. [1] Parole che noi, invece, non dimentichiamo affatto ma valorizziamo. In questo editoriale riprenderò alcuni passaggi di Lenin su Marx e la Comune di Parigi mirabilmente esposti in Stato e rivoluzione.

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I libri di Convergenza Socialista

di Manuel Santoro

Convergenza Socialista è molto attiva nella produzione e divulgazione dei propri lavori teorici e politici. In quanto segretario generale dell'organizzazione, segnalo ai lettori della nostra rivista teorica del socialismo, L'Ideologia Socialista, i nostri primi due lavori:

IL MANIFESTO DEL SOCIALISMO
Da che cosa cominciare?
di Manuel Santoro

e

LE DONNE CUBANE
L'altra metà della rivoluzione
di Maddalena Celano

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Brevi cenni su Chruščëv e l’inizio della distruzione dello Stato socialista sovietico le cui cause sono indietro nel tempo

di Manuel Santoro

Il gruppo dell’Emancipazione del lavoro di Plekhanov è da considerarsi il primo nucleo che si prese la briga di divulgare e diffondere in Russia i lavori di Marx ed Engels, traducendo anche varie opere, in una Russia devastata dall’autocrazia zarista e dalla ingordigia della classe dei proprietari fondiari, da una parte, e dalla propaganda pseudo-socialista dei populisti, dall’altra. Siamo a metà degli anni ’80 del XIX secolo, esattamente nel 1883. Diciassette anni addietro rispetto all'uscita del primo numero dell’Iskra; trentaquattro anni addietro, il doppio, rispetto alla rivoluzione d’ottobre. [1]

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Divisione del lavoro, classi sociali e Stato

di Manuel Santoro

Con la produzione delle merci venne la coltivazione della terra da parte di individui per proprio conto, e conseguentemente la proprietà fondiaria individuale. Più tardi venne il denaro, la merce universale, con la quale tutte le altre erano scambiabili.” [1]

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Il partito e la classe operaia

di Manuel Santoro

Dal rapporto del lavoro estraniato con la proprietà privata segue inoltre che l’emancipazione della società dalla proprietà privata, ecc., dalla schiavitù si esprime nella forma politica dell’emancipazione degli operai, non già come se si trattasse soltanto di questa emancipazione, ma perché in questa emancipazione è contenuta l’emancipazione universale dell’uomo; la quale è ivi contenuta perché nel rapporto dell’operaio con la produzione è incluso tutto intero l’asservimento dell’uomo, e tutti i rapporti di servaggio altro non sono che modificazioni e conseguenze del primo rapporto.” [1]

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La lotta teorica per fare chiarezza sul socialismo

di Manuel Santoro

Ella mi domanda che cosa pensino gli operai della politica coloniale. Ebbene: precisamente lo stesso che della politica in generale. In realtà non esiste qui alcun partito operaio, ma solo radicali, conservatori e radical-liberali, e gli operai si godono tranquillamente insieme con essi il monopolio commerciale e coloniale dell’Inghilterra sul mondo.” [1]

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L’educazione e il partito

di Manuel Santoro

Negare in linea di principio i compromessi, negare in linea generale che i compromessi di qualsiasi natura siano ammissibili, è una cosa puerile, che è persino difficile prendere sul serio. Un uomo politico che voglia essere utile al proletariato rivoluzionario deve saper distinguere i casi concreti dei compromessi inammissibili, in cui si esprimono l’opportunismo e il tradimento.” [1] E per distinguere l’opportunismo e il tradimento dalla giusta mossa tattica che favorisce la lotta della classe operaia contro il capitale, l’uomo politico deve essere educato poiché “soltanto da una lunga opera d’istruzione e di educazione, soltanto dallo studio, dall’esperienza politica, dall’esperienza della vita” [1] è possibile utilizzare la tattica per sconfiggere un formidabile avversario di classe quale la borghesia.

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Accumulazione capitalistica e alienazione

di Manuel Santoro

Quanto più grandi sono la ricchezza sociale, il capitale funzionante, l’estensione e l’energia del suo accrescimento, quindi anche la grandezza assoluta del proletariato e la forza produttiva del suo lavoro, tanto più grande è l’esercito industriale di riserva.” [1] L’accumulazione della produzione e, quindi, del capitale è, come abbiamo visto precedentemente [2], una fase intermedia dentro il capitalismo storicamente compiuta, la quale partendo dalla libera concorrenza si esaurisce nei monopoli, e il capitalismo “antico” si trasforma in capitalismo monopolistico, ovvero imperialismo.

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