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La strategia internazionalista di Convergenza Socialista. Iniziando dalla Russia
di Manuel Santoro
La nostra organizzazione politica è molto precisa nel suo indirizzo teorico, politico e organizzativo e cerca in tutti i modi, con costanza e abnegazione, di fare chiarezza e di dire sempre la verità, sia essa storica che politica. In questo senso, è ben noto che Convergenza Socialista sia un partito politico socialista, del socialismo scientifico, marxista-leninista, anti-trotskista, autonomo ed indipendente da qualsiasi altro soggetto politico e sindacale, avanguardia della classe operaia internazionale, per il raggiungimento della società socialista e della dittatura del proletariato.
Poniamo, quindi, assoluta importanza sul nostro assetto teorico e internazionalista. Diventa, altresì, prioritario allacciare una serrata collaborazione con le organizzazioni e i partiti a noi vicini dal punto di vista teorico, prima che politico, poiché come affermava Marx, qualsiasi passo indietro sulla teoria è da evitare.
E’ necessario anche affermare e chiarire che la nostra organizzazione politica ha lo statutario obiettivo politico di realizzare il socialismo in quanto sistema di società che si basa sulla proprietà comune dei mezzi di produzione e in cui diventa più acuta la lotta di classe contro le forze reazionarie interne e internazionali della borghesia, contro le forze e le abitudini della società capitalistica, contro lo spirito piccolo-borghese e il suo manifestarsi nei rappresentanti delle classi e strati della società socialista. Convergenza Socialista è, quindi, avversario acerrimo di qualsiasi opportunismo, dentro e fuori il partito, che porti a riformismi e revisionismi del marxismo-leninismo. Siamo, di conseguenza, avversari teorici e politici dell’opportunismo, del riformismo, del “falso” socialismo e del revisionismo del marxismo-leninismo.
Proprio perché la nostra organizzazione ha l’obiettivo teorico e politico di raggiungere il socialismo, ovvero la dittatura del proletariato il cui obiettivo è l’abolizione completa delle classi sociali, il nostro internazionalismo mira a costruire alleanze con altre organizzazioni nel mondo che abbiano l’indirizzo politico e teorico del raggiungimento di tali obiettivi di lungo periodo. La dittatura del proletariato, che si contrappone alla dittatura della borghesia nelle società capitalistiche, copre tutta la prima fase del comunismo, vale a dire tutto il periodo del socialismo fino al comunismo pieno. Miriamo, in conclusione, a contribuire alla costruzione di una rete internazionalista in cui le organizzazioni presenti lavorino per il socialismo, ovvero per l’instaurazione di società in cui vi sia la dittatura del proletariato.
In Russia, in cui il lavoro di Lenin e Stalin è stato disintegrato nel tempo dai traditori della rivoluzione bolscevica e della classe lavoratrice e in cui auspichiamo il sorgere di una nuova e rinnovata società socialista scevra da Troskisti, avversari del socialismo marxista-leninista, supportiamo il Partito dei Lavoratori Russi (https://www.r-p-w.ru/) e il Partito Comunista dei Lavoratori (https://rkrp-rpk.ru/). Un approccio che condividiamo con i compagni del Partito dei Lavoratori Russi è l’educazione teorica delle lavoratrici e dei lavoratori. L’idea, infatti, della nostra Scuola Rossa, deriva dal lavoro dell’Accademia Operaia che i compagni russi stanno portando avanti con abnegazione e successo. Dall’articolo di M.V. Popov e V.A. Tyulkin [1], qui in italiano, riportiamo quanto segue:
"Nel 2009, il Fondo dell'Accademia Operaia, che contribuisce alla formazione degli operai di Russia, ha curato la collana "L'idea fondamentale del leninismo", che raccoglie in sé le tesi principali che caratterizzano l'approccio di classe leniniano al metodo di studio dei fenomeni sociali e alla dittatura del proletariato. La conoscenza del suo contenuto aiuta a comprendere l'abbandono e il tradimento della dirigenza del PCUS, che nel XXII Congresso (1961) adottò sulle questioni fondamentali del marxismo-leninismo una linea revisionista, fissandola nel programma del PCUS e preordinando la successiva decomposizione del Partito e la distruzione dell'URSS. Quest'articolo si pone il compito di dimostrarlo. Gli autori hanno cercato di prestare maggiore attenzione al fatto che la maggior parte delle elucubrazioni, sotterfugi e argomenti "moderni" degli opportunisti e dei rinnegati dei nostri giorni, erano già stati contestati da Lenin nel periodo della sua lotta contro gli opportunisti ed i falsificatori del marxismo all'epoca della Seconda Internazionale e della fondazione del potere sovietico in Russia."
In definitiva, nel nostro lavoro internazionalista che consiste nell’allacciare legami con le organizzazioni marxiste-leniniste, non troskiste, nel mondo, in Russia tale lavoro è iniziato con l’auspicio di un rafforzamento dell’impianto teorico con al centro la necessità della dittatura del proletariato.
[1] https://www.resistenze.org/sito/te/pe/mc/pemcdg25-013209.htm