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Società e produzione
di Manuel Santoro
In questi giorni ho finalizzato il mio secondo saggio sul socialismo ed entro la fine dell'anno sarà pubblicato. In questo manoscritto ho cercato di percorrere approfonditamente il tragitto evolutivo dell’essere umano, dai tempi più primitivi, arrivando ai tempi nostri, contemporanei, e proseguendo nel futuro il quale, auspichiamo, transiti dal socialismo, prima fase del comunismo, per raggiungere la società senza classi sociali.
Partendo dagli albori delle società, e discorrendo di organizzazione economica, sociale e politica, trattiamo del comunismo compiuto, ovvero alla società senza classi, passando da determinate pietre miliari le quali sono tutte biunivocamente legate a modifiche profonde nei rapporti di produzione. Partendo dalla società più primitiva a noi nota e, passaggio dopo passaggio cristallizzati nei cambi strutturali della produzione, giungiamo ai nostri giorni, il ché rimane nel campo della ricerca storica. Ma dai nostri giorni, cerchiamo di capire e di spiegare le condizioni necessarie per l’emersione del corto-circuito capitalistico e la transizione prima al socialismo e, successivamente, al comunismo compiuto, ovvero alla società senza classi.
Mentre nel Il Manifesto del Socialismo era emersa la necessità di cristallizzare definitivamente cosa fosse il socialismo rispetto non solo al capitalismo, ma alla sinistra e ai socialismi riformisti, antimarxisti, in questo manoscritto si lavora ad incastonare la transizione di società dal capitalismo al socialismo vista nel Manifesto all’interno di una serie temporale di transizioni di società e di esistenze sociali, dal passato al presente e al futuro, dell’umanità vista nei suoi cambiamenti epocali e sostanziali i quali sono sempre cambiamenti della produzione dei mezzi di sussistenza. Il lavoro più sfidante non è tanto ripercorrere nei dettagli le società precedenti alla storia scritta e dentro la storia scritta sino al capitalismo contemporaneo, ma scientificamente provare l’esigenza post-capitalistica realizzata nel raggiungimento del socialismo, fase giovanile del comunismo, e successivamente del comunismo compiuto.
Questo manoscritto tratta il socialismo come dovrebbe essere. Il mio lavoro, in effetti, è in un certo senso rifondativo poiché mira a riportare il socialismo nel campo del marxismo sradicandolo dai riformismi, dai revisionismi e opportunismi. Questo manoscritto è un saggio che discorre di società, di trasformazioni di società, dall'era antica ai giorni nostri, e ha l'obiettivo di centrare un concetto: il socialismo è una società ed è la società che verrà. Il testo inizia discorrendo della società delle gens e delle tribù, matriarcale e comunistica ma primitiva, sino ad arrivare alla società attuale, almeno per noi, capitalistica. E, andando oltre, discorrere di socialismo in quanto fase iniziale del comunismo e successivamente di comunismo maturo. Il testo è costruito per ricominciare a trattare di socialismo nel vero senso, e di sconfiggere teoricamente ciò che Marx definisce "falso socialismo" che sin dai tempi della seconda internazionale comincia ad inquinare la scienza socialista.
I destinatari di questo testo sono le lavoratrici e i lavoratori, la classe che dovrebbe educarsi e acquisire coscienza di classe. Non è un testo solo per i "socialisti scientifici", per i marxisti, ma per chiunque oggi sia un lavoratore salariato. È un testo educativo che serve per comprendere come le nostre società siano oggi organizzate e quali sono i passaggi per andare oltre ed emanciparsi dal salariato e dall'oppressione del capitale. Queste parole non sono vuote ma reali e quotidiane, e il mio lavoro iniziato con Il Manifesto del Socialismo (2020) continua con questo manoscritto.
"Il socialismo è la società successiva, superiore rispetto al capitalismo. Nell’evoluzione della storia dell’umanità vi sono stati netti sbalzi in avanti nella maturazione delle forze produttive le quali, stanche di essere incatenate in obsoleti rapporti di produzione, ne hanno modificato le relazioni causando l’avanzamento storico e positivo della storia. Il passaggio da una società ad un’altra è stato sempre determinato dal cambiamento radicale della produzione dei beni di sussistenza, e spiegare che una società è in essenza produzione, non isolatamente distribuzione, rimane il cuore di questo manoscritto. Perché discuterne, allora? Perché la borghesia fa di tutto per cancellare dalla storia la centralità della produzione propagandando attraverso l’uso della politica e dei media, inclusa la cosiddetta sinistra e le sue quinte colonne dell’informazione, la sola distribuzione della ricchezza. Far credere alle classi lavoratrici che la soluzione alla loro schiavitù salariata sia nella distribuzione equa della ricchezza senza mettere in discussione la proprietà (privata nel capitalismo) dei mezzi di produzione, significa prendere in giro le lavoratrici e i lavoratori."